Autore: Avv. Guido Pavan - Eddystone
La Banca d’Italia, al fine di appurare la stabilità patrimoniale e l’adeguatezza degli assetti organizzativi degli Intermediari Finanziari, ha il compito di effettuare un’attività di supervisione che si realizza attraverso verifiche cartolari o ispettive, presso le loro sedi. In tempo di emergenza sanitaria, la Banca d’Italia ha, ovviamente, rafforzato gli accertamenti off-site, intensificando le richieste di tipo cartolare.
Le principali aree di attenzione riguardano la dotazione patrimoniale e l’evoluzione reddituale, nonché l’ambito relativo alla gestione dei rischi, alla funzionalità del sistema informativo/IT e del sistema dei controlli interni.
Sempre maggiore enfasi, inoltre, viene attribuita alla capacità dell’Intermediario di:
- svolgere continuo monitoraggio della capienza dei mezzi propri (o patrimonio di vigilanza cd. PAV) rispetto ai coefficienti patrimoniali previsti dalla normativa della vigilanza prudenziale;
- sviluppare una pianificazione strategica che tenga conto dell’evoluzione del business rispetto a nuovi scenari, anche avversi (come quello pandemico, ad esempio).
Tali analisi si riflettono nell’invio, da un lato, delle Segnalazioni di Vigilanza e, dall’altro, di lettere di chiarimenti con allegati i prospetti contabili e i business plan aggiornati sulla base di ipotesi realistiche, probabili e plausibili.
Per garantire la correttezza e l’affidabilità delle informazioni, risulta essenziale che l’Intermediario disponga di personale amministrativo qualificato e di un’infrastruttura tecnologica evoluta studiata per integrare in modo fluido e coerente moduli gestionali ed accounting.
l’Intermediario si avvale dell’ausilio di un legale specializzato per redigere una documentazione che sia frutto tanto delle evidenze prodotte dal Sistema Informatico, quanto dai numerosi e puntuali controlli incrociati.
In questa delicata fase, infatti, vengono coinvolte tutte le funzioni, da quelle operative (business e staff) a quelle di controllo (Compliance, Antiriciclaggio, Risk Management, Internal Audit).
La funzione di Compliance verifica la conformità dei riferimenti normativi presenti, la funzione di Risk Management verifica i dati numerici, mentre la funzione di Internal Audit verifica l’adeguatezza dell’intero processo operativo adottato nella predisposizione del documento di risposta.
Quest’ultima funzione, in particolare, soprattutto quando esternalizzata, grazie ai requisiti di autonomia e indipendenza, può fornire un giudizio di maggiore valore poiché oggettivo, formulato con “terzietà”, scevro dai potenziali vizi di un coinvolgimento nel day-by-day della singola realtà organizzativa, migliorando, così, in modo tangibile la qualità del materiale prodotto.
In una gestione lungimirante, l’investimento in queste funzioni e in strumenti tecnologici specificamente studiati per il settore finanziario, non sono vissuti dall’Intermediario come dei meri costi, ma come asset indispensabili per essere sempre più competitivi e sicuri in un mercato che richiede grande visione d’insieme, ma anche grande accortezza.